Ripensando a questi piacevoli momenti di condivisione e a tutto l'amore che Fatima ha servito in questo gustosissimo piatto... questa mattina mi sono sentita veramente ispirata a scrivere e ho segnato queste piccole riflessioni.
Grazie a Fatima e a tutte le persone che ieri hanno condiviso con me tanti momenti di Ben Essere!
"Cucinare è un gesto artistico.
Chi cucina è un artista con la possibilità di associare colori, forme, sapori. La natura, i vegetali, forniscono delle geometrie sacre, associandoli creiamo il nostro Mandala ... Condividendoli insieme in tavola e mangiandoli colmiamo il nostro corpo con l'alchimia dei nutrienti, sviluppiamo gusto, il senso estetico della bellezza e affiniamo il nostro livello sottile a percepire tutto ciò che non si vede ma che microscopicamente è vasto, senza limiti, senza fine. Proprio come un Mandala tibetano di polveri e sassolini colorati spazzati via da un soffio di vento, il cibo non rimane tal quale è per sempre, è destinato a disgregarsi, distruggersi, rimescolarsi insieme... Dal kaos degli ingredienti indistinti all'ordine supremo della composizione del piatto, dall'ordine supremo del piatto alla disgregazione completa del processo digestivo e quindi nuovamente al Kaos, dal Kaos digestivo nuovamente all'ordine chimico e metabolico che regola le nostre cellule. In questa danza di equilibri tra creazione e distruzione l'Universo ci sussurra la sua più profonda verità: "Panta rei! Tutto scorre! Niente si crea, niente si distrugge... Tutto si trasforma" facendoci riflettere sulla vanità dei nostri attaccamenti e colmandoci di meraviglia per ciò che è, così come è, nella sua autentica bellezza".
Si dice che colorare un Mandala dia un senso di pace interiore…
Se ci pensiamo, ogni aspetto della nostra vita può essere assimilato ad un Mandala: la varietà delle nostre relazioni, le forme che assumiamo ... il cibo che mangiamo, le scelte che facciamo. la visione d'insieme avrà sempre una geometria, sta alla nostra consapevolezza renderla sacra.